Comune di Senigallia

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Storia della Pallacanestro Senigallia

18/03/2016


Pallacanestro Senigallia S.S.D. a R.L.

La Pallacanestro Senigallia esiste da quando si chiamava “palla al cesto”. Sono passati, poi, parecchi anni senza alcuna traccia di attività cestistica a Senigallia, fin verso la fine degli anni ’60. L’anno sportivo 1969/70 dovrebbe infatti essere l’anno di affiliazione alla Federazione Italiana Pallacanestro della prima società sportiva senigalliese, l’U.S. ACLI, che aveva al tempo una forte squadra di pallavolo maschile ad una squadra maschile di basket partecipante al Campionato di 1° Divisione, la categoria più bassa. I risultati non erano certo esaltanti ma si respirava l’aria del pionierismo che permetteva di passare sopra alle mille difficoltà che si incontravano ogni giorno. Tra i giocatori simbolo di quella squadra si ricordano Alberto Marinelli , Lorenzo Piccinini, Salvatore Veltre, Mauro Marcellini e i fratelli Claudio e Luciano Paoletti. L’attività ufficiale della Pallacanestro Senigallia si sviluppò poi in seno allaWinchester Basket, nata nella soffitta di Lucio Spaccialbelli, che nel suo primo anno di vita partecipò al campionato CSI per cadetti, dove le squadre iscritte erano soltanto due, Senigallia e Jesi. Persa la prima partita, una serie ininterrotta di sconfitte caratterizzò i primi due anni dell’attività. Allenatore di quella squadra era Alessandro Bailetti, tra i protagonisti sul parquet Francesco Biagiarelli, Maurizio Girolimetti e Stefano Sebastianelli, uomini che avrebbero continuato per lungo tempo a spendersi per la diffusione del basket senigalliese. Il problema principale da risolvere per l’U.S. ACLI era quello di reperire ogni domenica almeno cinque giocatori che andassero in trasferta, mentre la notizia positiva sul piano tecnico arrivava dalla presenza del primo “lungo” della pallacanestro senigalliese, Maurizio Alessandroni. Entrambe le società si resero conto che non riuscivano ad andare avanti, impossibilitate a reperire fondi per pagare le tasse gara e costrette a fare tutte le sere supplemento di allenamento per pulire la palestra. Così nel 1973 ci fu, accompagnata da una trattativa molto lunga, la fatidica fusione delle due società.

SCENARI DI EPICHE BATTAGLIE

La culla di tutto il movimento era il campo all’aperto che sorgeva al circolo A.C.L.I. di via Cavallotti, là dove oggi è stato edificato l’ampliamento del bocciodromo al coperto. Alla fine degli anni ’60 era l’unico posto dove era possibile giocare a pallacanestro senza bisogno di permessi: bastava un pallone e un po’ di voglia di giocare. Naturalmente la dotazione del campo era minima; c’erano i canestri e i tabelloni, per quanto riguarda invece le righe sul terreno, bisognava armarsi di pazienza, pennelli e vernice bianca e si disegnavano delle righe un po’ tremolanti, sufficienti per l’omologazione del campo. Quanto al livello di gioco… non era certamente il massimo. Già nei primi anni ’70 però, il destino del campo era segnato: si cominciava già a parlare dell’ampliamento del bocciodromo coperto esistente . Tanto più che nel frattempo, solo ad un centinaio di metri di distanza, era stato asfaltato un altro campo di un vecchio oratorio. Il trasferimento fu immediato: l’asfalto era molto più liscio, e questo fu un guadagno. Questo campo, Santa Croce, fu per alcuni anni il fulcro dell’attività, soprattutto del settore giovanile. In conclusione non si può dimenticare, il ruolo fondamentale che ha avuto il vecchio palazzetto dello sport di via Campo Boario, terminato negli anni ’70. In più di vent’anni la situazione degli impianti sportivi a Senigallia è cambiata, con la costruzione del palazzetto dello sport di Via Capanna, attuale palestra della Pallacanestro Senigallia.

L’ANNO DEL BOOM

La neonata Società, che portò avanti la denominazione US ACLI, partecipò nel 1973 sotto la guida del Presidente Francesco Cannistrà e timonata in panchina da Alberto Marinelli al campionato di Promozione. La stagione successiva, 1974/75, segnò l’ingresso di uno sponsor autentico, la San Loren Confezioni e, parallelamente, il primo vero “acquisto” di un giocatore, Tonino Albani, senigalliese purosangue ma proveniente dalle giovanili della Scavolini Pesaro (allora Max Mobili). Il ritiro dall’attività di coach Marinelli lasciò un vuoto che andò a colmare nella seconda parte del campionato Dino Maestri, ex giocatore di buon livello (serie B e nazionale juniores), abruzzese di Roseto, che le personali vicende lavorative avevano portato in giro per il mondo ed infine a Senigallia. In quella stagione arrivarono in prima squadra molti giovani del vivaio nato al campo dell’Oratorio Sacro Cuore, giovani che avrebbero costituito l’ossatura della squadra sino alle soglie della serie C: Moreno Cicetti, Mauro Del Moro, Francesco e Marco Giampieri, Paolo Santini, Saverio Sarnari, Claudio Sebastianelli, Roberto Spadoni e Vinicio Tranquilli.
Intanto la mente fertile di Maestri aveva partorito il progetto dell’Arena delle Nazioni, mutuato dall’esperienza rosetana dell’Arena delle Rose, una struttura sorta all’interno dell’Oratorio Sacro Cuore, nella quale organizzare tornei estivi di basket di alto profilo dai quali reperire i fondi necessari allo sviluppo del movimento cestistico. Al progetto, oltre a Maestri, parteciparono fattivamente Paolo Della Costanza, l’allora Primario di Pediatria dell’Ospedale di Senigallia Dott. Caramia, Paolo Landi ed un manipolo di ventenni volenterosi guidati da Cafiero Vignoli che (con il placet del Parroco del Duomo Mons. Gino Papalini) in pochi mesi allestirono un a struttura capace di contenere 1500 persone.
La stagione 1976/77 segnò il cambio di sponsor, dalla San Loren alla Discount Ponte Rio dei fratelli Bozzi, nel frattempo Maestri passò dal ruolo di allenatore a quello di manager affidando la guida tecnica a Glauco Mainardi. L’anno successivo terminò con la retrocessione dalla Promozione, dopo lo spareggio perso con la Lupo Pesaro; a quel punto si rese necessario un anno di riflessione (nel quale la squadra non si presentò ai nastri di partenza del campionato). Pausa che si rivelò salutare, tanto che l’anno successivo nacque una nuova Soceietà che coagulò attorno ai nomi di Biagiarelli, Della Costanza e Maestri un gruppo di nuovi dirigenti, tra cui Massimo Piangerelli e Tommaso Rossi, che diedero alla luce la Pallacanestro Senigallia.

GLORIA E PROMOZIONI

Il database riprende ad aggiornarsi dalla stagione 1980/81, direttamente dalla promozione maturata soprattutto grazie alla disponibilità del nuovo palazzetto dello sport di via capanna, promozione che ci consente di essere riammessi a quel campionato da cui eravamo retrocessi nei primi anni della nostra storia. Ci furono altre novità di grande rilievo per la squadra, a partire dal primo sponsor, l’Ideal Form Team di Giorgio Geli, che avrebbe accompagnato la Società sino alla promozione in serie C, passando per l’innesto importante di due giocatori ed un allenatore pesaresi: Fiscaletti, Silvestri e Baldelli. Soprattutto il primo, ottimo tiratore, caratterizzò i primi anni di questa seconda fase.
Nella stagione 1980/81 arrivò un secondo posto in Promozione ma l’agognato passaggio in serie D era in realtà rimandato soltanto di un anno.
Il Presidente Caramia aveva nel frattempo passato il testimone a Luciano Quagliarini, fabrianese doc, che riuscì ad arrivare all’acquisto  del cartellino di un giocatore del Fabriano Basket, Alberto Olivetti, che aveva già iniziato la propria attività professionale nella nostra Società, che aveva lungamente militato in serie A e che nello spareggio di Ancona con Recanati trascinò letteralmente di peso la Pallacanestro Senigallia in serie D. A guidare i biancorossi in panchina, il pesarese Paolucci.
Nel 1982/83 la novità principale fu la nomina a Presidente di Tommaso Rossi; in campo la squadra, neopromossa, fece bene, concludendo al quarto posto dopo i play-off con Campli. Il 1983/84 si aprì con l’arrivo di Antonio Gallucci, autentico colpo di mercato che costò alla Dirigenza un sacrificio economico ampiamente ricompensato dalle prestazioni del fuoriclasse prelevato da Torre Del Greco; il neo-coach Carlo Tamburini creò una squadra tutta velocità e contropiede che contro ogni pronostico centrò subito la serie C2 in una memorabile gara-3 ad Urbino contro la compagine locale.
Nel 1984/85 arrivarono con ottime referenze dalla Stamura Ancona Gianluca Centanni e Luca Lucarini: dei due, il primo sarebbe entrato a pieno titolo nella storia del Club, per il quale avrebbe “portato palla” per ben otto anni. Il primo anno di C2 fu prodigo di soddisfazioni e si concluse col raggiungimento del quarto posto e dei play-off contro la corazzata Porto Sant’Elpidio, che soltanto alla terza partita riuscì a spuntarla.
Il 1985/86 portò con sé diverse novità: l’abbinamento con Sadori Gas,  e gli arrivi dei giocatori Massimo Scrima e Francesco Angelucci e dell’allenatore Giovanni Paolini. Non secondariamente, anche la creazione di un team di collaboratori composto da Ciarloni, Paialunga, Tombesi e Volpini, capaci di collaborare ad ampio raggio nelle attività di gestione della Società, del settore giovanile e della cartellonistica. Anche quella fu un ottima annata, archiviata con un secondo posto alle spalle di Vasto.
L’avvio del campionato 1986/87, nonostante l’arrivo del pesarese Leonardo Ridolfi, fu caratterizzato da una serie iniziale di sconfitte che costò il posto a coach Tamburini (alla sua seconda esperienza in biancorosso), in quello che si rivelò essere il primo esonero della dirigenza misena. In panchina fu richiamato Giovanni Paolini, che raddrizzò la stagione approdando ad un dignitoso quinto posto nel primo campionato di serie C unificata.
Nel 1987/88 si registrò l’ingresso del nuovo sponsor, la Cooperativa Generale Costruzioni del Presidente Gilberto Lana e del Direttore Sandro Barbadoro: arrivarono anche Rolando Basili dalla Scavolini Pesaro e Fabio Mancini in prestito da Vasto e, in coda, un buon quarto posto.
La Società si pose come obbiettivo dichiarato la promozione in serie b2 e le condizioni in effetti c’erano tutte: nel 1988/89 alla CGC venne affiancato un nuovo sponsor, la Pellegrini Video Hi Fi. La squadra era composta da un gruppo di giocatori (Gallucci, Ridolfi, Centanni, Scrima, Sambuchi, Angelucci) di buona qualità, nel pieno della maturità e che aveva ormai affinato l’intesa, ma non bastò neppure l’arrivo dalla Pallacanestro Firenze di Fabrizio Ercolini (agganciato da Goffredo Marcosignori, giocatore con anni di serie A alle spalle) per andare oltre il quinto posto.
L’impresa non riuscita indusse il Club ad alzare la posta nel 1989/90: arrivarono così dalla serie A2 Roncarà da Montecatini e Sterle da Trieste, Roberto Ciaroni e coach Franco Cinciarini da Pesaro ma non si andò anche in quell’occasione oltre un deludente sesto posto.
Dopo le due mancate promozioni, lasciarono gli sponsors e, dopo 7 anni, pure il Presidente Rossi. Gli subentrò nella stagione 1990/91 Claudio Moroni, che aveva iniziato con il baseball ma che nell’ambiente cestistico c’era praticamente da sempre; La Bottega dell’Albergo-Novatecnica divenne il nuovo sponsor.
La salvezza era l’obiettivo, e salvezza fu, senza troppi patemi.
Salvezza che venne raggiunta anche nella stagione successiva, dopo l’avvicendamento di coach Cinciarini col suo vice Massimo Scrima.
Nel 1992/93 arrivò da Ancona Paolo Regini che dimostrò di poter portare la Pallacanestro Senigalliese ad alti livelli  e insieme a lui arrivarono altri giovani come Marco Paialunga. Gli anni seguenti, sino ai giorni nostri, si caratterizzarono per un susseguirsi di alti e bassi, ma il bilancio resta largamente positivo, se è vero che finora sono state senza dubbio più le domeniche in cui ci siamo divertiti che quelle dove la squadra non ci è piaciuta o è uscita sconfitta dal palazzetto. Speriamo che questa voglia di giocare con il cuore, caratteristica tutta senigalliese, si mantenga anche negli anni futuri.
1992/93 C1 nuovo allenatore Paolo Regini, nuovo anche il Presidente, Dino Maestri subentra a Claudio Moroni. Nel ruolo di play il giovane Marco Paialunga, sostituisce dopo 8 anni il veterano Gianluca Centanni. Questa sarà anche l’ultima stagione in biancorosso di Tonino Gallucci, fino a quel momento sicuramente il giocatore di maggior prestigio e talento,  che abbia giocato a Senigallia. La squadra si classifica al 7° posto sfiorando i playoff.
1993/94 C1 Torna come sponso sadori gas. La squadra causa problemi di bilanci viene allestita con moltissimi giovani. Alla fine dell’anno precedente oltre Gallucci hanno lasciato la squadra Ridolfi e Paialunga. Purtroppo, anche a causa del perdurare dell’assenza dei due infortunati storici, Ciaroni e Granarelli, la squadra non riesce a salvarsi e dopo 8 anni di c1 retrocede.
1994/95 C1 durante l’estate la squadra venne ripescata in serie C1, ma anche per l’assenza di uno sponsor, non si riuscì ad allestire una squadra competitiva. I giovani senigalliesi, più Basili e Ciaroni, non riusciro nell’impresa di salvarsi e retrocessero nuovamente con solo 3 vittorie all’attivo.
1995/96 C2 Cambio alla guida tecni, Marcello Chiodoni subentra a Paolo Regini. Continua l’assenza di uno sponso, ma la squadra raggiunge una tranquilla salvezza.
1996/97 C2 Nuovo sponsor NPS, ma stagione non all’altezza delle aspettative. Durante la stagione viene esonerato Chiodoni e il suo posto viene preso da Tonino Gallucci coaudiovato da francesco Clementi. Ma a causa di una riforma dei campionati la squadra retrocede in serie D.

Video storia Pallacanestro Senigallia – prima parte 1980/1987

DAL 1997 AD OGGI

Nella stagione 1997/1998 parte la scalata che nel giro di 7 anni porterà la società bianco rossa ai vertici del basket dilettantistico nazionale . Dopo la retrocessione dell’anno precedente, che aveva portato la squadra ai più bassi livelli degli ultimi anni costringendo a ripartire dalla serie D dopo anni di serie C, i senigalliesi, allenati per il primo anno da Francesco Clementi, dominano il campionato con gli stessi giocatori che erano retrocessi l’anno precedente.
I vari Granarelli, Gazzetti, Cicconi Massi, i fratelli Ciarloni, Bartoli e Mosca vincono il campionato perdendo appena 2 partite a promozione ottenuta.
Nel 1998/99 al primo anno di serie C2 la squadra, sempre allenata da Clementi, sfiora i play-off arrivando quarta a pari merito con Fermignano, ma rimanendo esclusa per gli scontri diretti sfavorevoli. In quella stagione a Senigallia arrivò come giocatore Matteo Minelli (giocatore con un passato importante di serie A e con uno scudetto vinto a Pesaro, sua città natale, con la Scovolini), colui che in 6 anni avrebbe lasciato un segno indelebile nella storia della Pallacanestro Senigallia. Nello stesso anno l’altra grossa novità fu quella dello sponsor principale con Barzetti che sostituì NPS.
La stagione 1999/2000 restituì alla Società del Presidente Moroni quello che le era stato tolto nell’anno precedente: raggiunti i play-off come quarta squadra classificata grazie anche a Siepi che dopo un anno restituì con la maglia bianco rossa lo “sgarro” dell’anno precedente, prima della semifinale si infortunò Minelli e la doppia sfida con il Montecchio vide i nostri ragazzi soccombere in due gare. Una grossa novità riguardò la Società, in quanto lo staff dirigenziale prese in gestione l’impianto di gioco di via Capanna, gestione che continua a tutt’oggi.
Il terzo anno di C2, nel 2000/01, la società diede una spinta verso l’alto alle proprie ambizioni, ad iniziare dall’allenatore. Da Pesaro arrivò Umberto Badioli, coach con trascorsi nella Scavolini (con le giovanili prima come assistente in serie A1 poi); con lui arrivarono sempre da Pesaro Eros Battistoni, Andrea Riciputi e l’indimenticabile Rudy Terenzi, infine si assunse anche un preparatore atletico a tempo pieno come Alessandro Frezza. La squadra dopo un girone di andata concluso al secondo posto a 10 punti dal Fabriano, sfoderò un girone di ritorno stratosferico che portò, al termine della stagione regolare, i senigalliesi al primo posto grazie alla differenza canestri nello scontro diretto con i ragazzi della città della carta. Nei play-off, dopo una semifinale dominata con Pedaso, la squadra di coach Badioli fece vivere ai suoi tifosi una serie di tre partite non adatta ai deboli di cuore. Gara 1 a Senigallia, con il palasport per la prima volta pieno come non mai, vide i fabrianesi vincere con un allungo nel finale e portarsi 1 a 0 nella serie. In gara 2 a Fabriano era pronta la festa della squadra di Leo Sonaglia, ma una Barzetti determinata a non finire così una stagione indimenticabile dominò la prima parte della partita per poi essere costretta al supplementare. Ultimi 5 minuti con il trio Battistoni, Minelli e Siepi che dominarono e rimandarono tutto a gara 3 nuovamente a Senigallia. La sfida decisiva inizio con i locali che raggiunsero anche i 20 punti di vantaggio, ma come spesso accade nei play-off la partita venne decisa negli ultimi istanti, con la squadra di Fabriano che sbagliò per ben due volte il tiro dell’over time.
Il primo anno di C1 ricalcò molto la stagione precedente, con i senigalliesi sempre ad inseguire il P.S.Elpidio e con il piazzamento al secondo posto al termine della stagione regolare. Ma in quella stagione le promozioni in B2 erano 2 per la riforma dei campionati. La squadra, rinforzata dal ritorno del senigalliese Marco Paialunga (che aveva portato sia Jesi che Osimo dalla C1 alla B1), da Roberto Terenzi (giocatore con tanti anni di serie A in principalmente a Rimini) che aveva sostituito il fratello, Mirco Pierantoni proveniente dalle giovanili della Scavolini e dal “Bomber” Alessandro Rinolfi, disputò la semifinale con Riccione soffrendo molto più del previsto e superando il turno in 3 gare con le due partite casalinghe vinte entrambe nei minuti finali. La finale, (anche in questo caso serie terminata dopo gara 3) con Cesena, fu meno sofferta ma ugualmente impegnativa con gara 2 a Cesena persa malamente e le due in casa sofferte per tre quarti di partita, prima del trionfo finale che consentì per la prima volta nella storia alla Società biancorossa di salire in serie B2.
Nella stagione 2002/2003 la società ancora una volta si impegnò per allestire una squadra competitiva per la categoria, Cristian Corsini sostituì Rinolfi nel ruolo di realizzatore principe della squadra, Danilo Del Cadia (ex serie A con Pavia, Avellino, Fabriano, Pesaro) prese il posto di Terenzi e diventò subito l’idolo dei tifosi anche per il suo carattere istrionico e per il modo di vivere le partite, Andrea Nobili venne preso per dare man forte ai vari realizzatori della squadra e non deluse con le sue alte percentuali, ma la ciliegina sulla torna fu Matteo Panichi che pochi anni prima vinse addirittura l’Eurolega con la Virus Bologna di Ettore Messina e di Sasha Danilovic, ma mai pensava di arrivare alla finale per la promozione in B1. Dopo aver eliminato agevolmente Forlì ai quarti di finale per 2 a 0, la Barzetti soffrì molto di più con Cividale del Friuli che riuscì a prolungare la serie a gara 3. A contendere la vittoria finale ai senigalliesi fu la Falco Spar Pesaro: si giocarono due partite entusiasmanti con la squadra senigalliese che iniziò, in entrambe le partite, l’ultimo minuto avanti nel punteggio per poi essere beffata in entrambi i finali, con i pesaresi che festeggiarono a Senigallia la promozione in serie B2. Ma di quella finale è bello ricordare il pubblico di gara 1 a Pesaro nel vecchio impianto di via dei Partigiani, con le tribune piene grazie anche alla folta rappresentanza dei tifosi senigalliesi.
I dirigenti biancorossi ci avevano preso gusto e nell’estate successiva allestirono ancora una volta una squadra di altissimo livello, che raggiunse il primo posto al termine della fase regolare. Poche novità ma fondamentali per salire ancora in classifica: il giovane Ferri arrivò dalla Scavolini come cambio di spessore di Paialunga e Amedeo Filippetti sostituì Nobili portando meno punti ma più versatilità nel gioco. La fase finale vide i ragazzi di coach Badioli eliminare facilmente al primo turno per 2 a 0 la Virus Pesaro e in semifinale il Fossombrone per 2 a 1 con tantissima sofferenza e una vittoria in gara 3 arrivata solamente nei minuti finali. La Finale con Fidenza si aprì con una vittoria casalinga e con una sconfitta in gara due determinata principalmente dall’immediato infortunio di capitan Paialunga, infortui che lo avrebbe costretto a saltare anche le successive parte. Gara tre iniziò nel peggiore dei modi con la squadra ospite che presto trovò un vantaggio che riuscì a mantenenere fino ai secondi finali, dove i biancorossi fallirono il canestro del sorpasso. Ma in quella stagione ci fu la possibilità di uno spareggio con la seconda classificata dell’altro girone, il Casalpusterlengo di un giovanissimo Danilo Gallinari, che di lì a qualche anno sarebbe volato in NBA. Il risultato purtroppo fu negativo come nella finale con Fidenza, per la delusione degli oltre 700 tifosi giunti fino a Consandolo (FE) a sostenere i ragazzi del presidente Moroni.
Video storia Pallacanestro Senigallia – seconda parte 1998/2003

Nell’estate 2004 giunse dalla FIP la notizia del ripescaggio in B1: la Società, dopo qualche giorno di attenta riflessione, accettò, permettendo a Senigallia di raggiungere un altro traguardo storico, impensabile appena 7 anni prima. La squadra venne praticamente rivoluzionata a partire dal coach, con Badioli (trasferitosi in Ucraina) che lasciò la panchina a Galetti. L’arrivo di un direttore sportivo di scuola pesarese preparato e motivato quale Federico Ligi avrebbe tracciato il solco della storia biancorossa del successivo decennio, durante il quale la Pallacanestro Senigallia riuscì a toccare latitudini impensabili qualche anno addietro, ad un passo dal professionismo. Si riuscì infatti, con risorse limitate per la categoria, a tenere il sodalizio senigalliese saldamente in serie B, con tre anni di B1 e numerosi di B2 in seguito denominata Dnb.Della stagione precedente rimasero Corsini, Paialunga, Panichi e Pierantoni. Arrivarono Barantani da Castelletto Ticino, Berlati da Trapani appena promosso in A2, Benevelli da Fossombrone, Gurini dalla Scavolini, Pazzi da Civitanova e Macchniz, anch’egli dalla Scavolini. Cambiò anche lo sponsor, con la Goldengas che sostituì lo storico marchio “Barzetti”. La squadra, dopo una partenza in sordina, emerse dal fondo ottenendo prestigiose vittorie a Soresina e Casale Monferrato (successivamente promosse in serie A2), per terminare la stagione regolare al decimo posto, a causa anche di alcune partite perse nel finale. Nei play-out la pratica-salvezza si risolse con la doppia vittoria con Fidenza, ritrovata di fronte ad appena un anno dalla finale persa. In quella stagione per la prima volta la società ritirò per defiitivamente il numero 14 appartenuto a Matteo Minelli, forse il giocatore che ha lasciato il ricordo più forte indelebile tra tutti quelli che hanno vestito il biancorosso.
Nella stagione 2005/2006 altro cambio di panchina, con l’arrivo di Piero Bianchi, storico avversario alla guida di Porto Sant’Elpidio. La squadra venne leggermente ritoccata con l’arrivo di Bartoccetti da Fossombrone, Berdini , Andrea Cinciarini dalle giovanili della Scavolini e Raschi da Siena. Dopo 2 partite si infortunò Raschi che stava viaggiando ad una media realizzativa spaventosa: la squadra si disunì subito, subendo una serie interminabile di sconfitte, che al termine del girone di andata la portò in fondo alla classifica. Nel mercato venne operato il primo, storico per questa Società,  cambio in corsa di un giocatore, con il taglio di Berdini e il ritorno di Macchniz dalla Scavolini. Durante quella stagione la Goldengas giocò proprio contro la Scovolini, fallita in estate ripartita dalla B1 con il nome di Scavolini Spar; nella doppia sfida giocammo contro giocatori del calibro di Carlton Myers , Pieri, Morri… Nel girone di ritorno le cose cambiarono e la squadra raggiunse una buona posizione nei play-out, che le permise di salvarsi al primo turno con la doppia vittoria contro Riva del Garda dell’ex Galetti.
La stagione 2006/2007 segnò la riforma dei campionati con un numero maggiore di retrocessioni per ridurre gli organici dei gironi e la Goldengas, ancora allenata da Bianchi, retrocesse nonostante il quart’ultimo posto finale, ma con il play-out in trasferta a differenza degli anni precedenti (quando la quart’ultima posizione garantiva la “bella” in casa). Ai play-out, dopo un campionato sofferto, i senigalliesi persero contro Ozzano con un netto 2 a 0. La squadra era stata rivoluzionata con  10 nuovi arrivi, si formò un gruppo con molto entusiasmo ma poca esperienza, composto da Marcello Filattiera, Riccardo Casagrande, Riccardo Bazzoli, Fabrizio Mariani, Matteo Raminelli, Bojan Radovanovic, Gabriele Maggio, Nicola Catalani, Andrea Grosso, Paolo Graziani.
Per il ritorno in B2 si decise di ripartire con il giovane Simone Simoncioni alla guida dalla panchina ed ovviamente con una nuova rivoluzione nel roster, scandita dagli arrivi di Pierpaolo Bigi, Enrico Martinelli, Andrea Maggiotto, Andrea Romagnoli, Nicola Catalani, Michele Candelaresi, Riccardo Esposito, Marco Gnaccarini ed il ritorno, con i galloni del capitano, di Mirco Pierantoni. Dopo un discreto girone di andata ci fu un calo nel girone di ritorno, che fece chiudere all’ottavo posto la fase regolare. I biancorossi furono dunque costretti ad incontrare la capolista Jesolo, che avrebbe poi guadagnato la promozione in B1:  la serie terminò 2 a 1 per i veneti con la squadra senigalliese che lottò fino in fondo per non essere eliminata.
Il 2008/2009 fu la stagione del ritorno sulla panchina senigalliese, dopo 14 anni, di Paolo Regini.  Confermati Gnaccarini e  Pierantoni, arrivarono Penserini Giovanni, Bigi Pierpaolo, Kosanovic Borko, Esposito Massimo Riccardo, Maggiotto Andrea, Lilliu Antonello, Polonara Valerio. La squadra, grazie ad un buon girone di ritorno, raggiunse la sesta posizione che le permise di affrontare ai play-offs il derby con Recanati: la serie terminò con il punteggio di 77-71 per i leopardiani in gara tre (dopo la vittoria recanatese 88-73 in gara 1 ed il successo senigalliese 81-75 nel retour match), con tanto rammarico per gli infortuni patiti nella serie che condizionarono l’esito finale.
L’entusiasmo ritrovato di un’intera città pose le basi per una nuova, straordinaria annata, quella tra il 2009 ed il 2010, nella quale grazie anche agli arrivi di Elia Monticelli ed Alessandro Amici, unitamente ai cavalli di ritorno Sergio Maddaloni ed Amedeo Filippetti, la Goldengas si rese protagonista di uno strepitoso girone di ritorno che la portò a chiudere al 2° posto la regoular season.
Ma il bello doveva ancora arrivare, perché i play-off, sulla falsariga della seconda parte del campionato, si trasformarono in un’autentica, indimenticabile cavalcata: doppio successo su Fossombrone agli ottavi (81-68 in casa, 73-87 fuori), doppio successo su Padova nei quarti (87-82 in casa, 63-66 fuori), doppio successo in semifinale su Legnano (90-81 in casa e 67-69 in Lombardia dopo una clamorosa rimonta da -21). Ad interrompere la marcia trionfale nella finalissima play-off ci riuscì soltanto il carro armato Copra Piacenza che, dopo aver vinto 79-73 tra le mura amiche, seppe ripetersi (69-84) pochi giorni dopo in un Palapanzini gremito in ogni ordine di posti. Strameritato, se non addirittura scontato, il ripescaggio che arrivò in piena estate a sentenziare il ritorno della Pallacanestro Senigallia in serie B1. Una nuova stagione nell’Olimpo, preparata con gli arrivi dei “big” Perini e Bicio Facenda, oltre a quelli dei giovani Centanni, Catalani, Giommi e Savelli. Ne scaturì un 13° posto che significò l’immediato ritorno al piano di sotto, complice una cervellotica revisione dei campionati che imponeva (in barba ad ogni principio di etica sportiva…) ben otto retrocessioni per girone.
La maturità ormai acquisita scongiurò ad ogni buon conto il pericolo di un tracollo a catena, anzi, la stagione 2011/12 presentò ai nastri di partenza una Goldengas ancora alla guida di Regini ma rinnovata (dagli arrivi di Magrini, Di Donato, Stefanini e Diamantini e dalle partenze di Giommi, Perini, Catalani, Gnaccarini e Centanni) e capace di un’altra entusiasmante stagione: dopo il quarto posto in stagione regolare e superata agevolmente Marostica in semifinale play-off (78-57 a Senigallia e 75-76 sul parquet veneto), il sognò svanì soltanto in gara 3 (72-61) per mano della nobile decaduta Ferrara, poi promossa nella categoria superiore.
Nel 2012/13 la guida tecnica venne affidata ad Alessandro Valli, proveniente dal settore giovanile, ed il roster rivoluzionato: ne conseguì una stagione tranquilla, senza play-off né play-out, quasi un’eccezione sportiva nella storia del Club. Il traguardo più importante e prestigioso arrivò però dal settore giovanile, capace di conquistare a Gorizia lo scudetto nella categoria under 19 elite: un tricolore che affonda le radici nel progetto lungimirante del Presidente del settore giovanile Stefano Catalani e dei suoi collaboratori. Una sorta di sigillo sulla bontà e la qualità del lavoro di crescita e sviluppo di un vivaio che non può che essere l’unico carburante possibile. Ed una certezza: la via tracciata negli anni precedenti era quella Maestra…
Il 2013-14 si apre con l’allestimento di una rosa giovane guidata da coach Valli (partiti i veterani Luca Giroli e Andrea Barantani, oltre a Federico Savelli, approdano in biancorosso il playmaker fanese Matteo Battisti dalla Fileni Jesi e la guardia Filippo Matejca Meccoli dalla Supernova Montegranaro) e si chiude con uno splendido, inatteso quinto posto che proietta i biancorossi nuovamente ai play-off.
Purtopppo il 21 Aprile dopo una lunga malattia viene a mancare il Presidente della Maior, STEFANO CATALANI..Un dolore immenso ed una perdita impossibile da colmare..Subito dopo un’altra tragedia: l’alluvione..del 03 Maggio che devasta gran parte della città!
Con il lutto al braccio iniziano i play off..Persa gara 1 a domicilio di Pescara 76-67 a soli otto giorni dall’alluvione, la Goldengas si impone 81-67 nel retour-match, che si disputa a Jesi per l’impraticabilità del PalaPanzini. La stagione finisce sul parquet abruzzese, dove esce tutto l’orgoglio dei senigalliesi, che costringono i locali a doversi reinventare gara-3 dopo averla condotta di oltre venti punti nella prima parte. Senigallia non si disunisce, replica colpo su colpo e si porta sino al -2, prima di gettare la spugna (71-61) con l’onore delle armi. Resterà una stagione impossibile da dimenticare.CIAO STEFANO.
La stagione 2014/15 riparte con la conferma di coach Valli al timone, con l’innesto di alcuni giovani e con l’intento di provare a centrale i playoff.  Il mercato fa registrare le partenze di Meccoli e Perini, il ritorno (dopo le esperienze maturate nelle categorie superiori) del senigalliese purosangue Riccardo Casagrande, e gli arrivi del play Nicolò Scrima da Osimo e dell’ala Michael Bertoni dalle giovanili della Scavolini. La regoular season che ne vien fuori va al di là di ogni aspettativa, con un bottino di 20 vittorie (a fronte di 6 sconfitte) che consegnano ai senigalliesi  il quarto posto, dietro a tre corazzate (Palestrina, Rieti e Montegranaro). Nei play off, contro un’Eurobasket Roma uscita ampiamente rafforzata dal mercato di riparazione, salta il fattore campo. I laziali espugnano subito il Palas di via Capanna in gara uno (77-87), patiscono a domicilio la reazione d’orgoglio di Senigallia in gara due (65-71) ed infine chiudono la stagione della Goldengas, tornando a vincere (58-65) in un Palapanzini nuovamente caldo e gremito.




 

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